FRIULI VENEZIA GIULIA: Incentivi all'attrazione di investimenti 2025
- Chiara Arleoni
- 17 mar
- Tempo di lettura: 5 min

OBIETTIVO
Il Bando "Incentivi all'attrazione di investimenti 2025" della Regione Friuli Venezia Giulia è finalizzato all’acquisizione delle domande di accesso agli incentivi per l’attrazione di nuovi investimenti da parte di imprese manifatturiere e del terziario avanzato esterne alla regione, negli ambiti prioritari di ricerca attiva degli investimenti ai quali rivolgere le attività di attrazione come individuati da Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa.
SOGGETTI BENEFICIARI
Gli incentivi sono rivolti a imprese manifatturiere e del terziario avanzato esterne al territorio della Regione Friuli Venezia Giulia per la realizzazione di nuovi investimenti:
negli agglomerati industriali di competenza dei Consorzi di sviluppo economico locale o ricadenti nelle aree dei distretti industriali, nonché nel territorio del Comune di Cividale del Friuli;
nelle aree destinate a insediamenti industriali e artigianali, ovvero insediamenti industriali e artigianali misti con insediamenti commerciali, localizzate nei Comuni ricompresi nelle zone omogenee B e C di svantaggio socio-economico dei territori montani (Comprensori montani del Friuli Venezia Giulia);
nelle aree comprendenti i complessi produttivi degradati;
nelle aree destinate a insediamenti industriali e artigianali localizzate nei Comuni sul cui territorio insistono agglomerati industriali di competenza dei consorzi.
Per il riconoscimento degli incentivi rivolti ad imprese che si insediano nelle aree destinate a insediamenti industriali e artigianali, ovvero insediamenti industriali e artigianali misti con insediamenti commerciali, localizzate nei Comuni ricompresi nelle zone omogenee B e C di svantaggio socioeconomico dei territori montani (Comprensori montani del Friuli Venezia Giulia) nonché nelle aree destinate a insediamenti industriali e artigianali localizzate nei Comuni sul cui territorio insistono agglomerati industriali di competenza dei Consorzi, le imprese possono presentare domanda solo successivamente all’avvenuta stipula dell’intesa fra i Consorzi ed i Comuni interessati.
Sono beneficiarie degli incentivi le imprese manifatturiere e del terziario avanzato esterne alla regione, negli ambiti prioritari di ricerca attiva degli investimenti ai quali rivolgere le attività di attrazione come individuati da Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa, che alla data di presentazione della domanda di incentivo hanno sede legale e operativa al di fuori del territorio della regione Friuli Venezia Giulia:
le PMI che localizzano l’attività nelle aree di cui al precedente elenco;
le grandi imprese che localizzano l’attività nelle aree di cui al precedente elenco, limitatamente ad alcune voci di spese ammissibili;
le grandi imprese e le PMI che localizzano l’attività nelle aree di cui al precedente elenco, ricadenti nelle zone assistite di cui all’Allegato D al Regolamento, a condizione che apportino un contributo finanziario pari almeno al 25% dei costi ammissibili, o attraverso risorse proprie o mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi sostegno pubblico.
AMBITO DI INTERVENTO
Rientrano negli ambiti prioritari di ricerca attiva degli investimenti verso i quali rivolgere le attività di attrazione, gli investimenti in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile:
afferenti ai rami di attività di imprese di qualsiasi settore relativi alle funzioni aziendali:
servizi alle imprese;
ricerca e sviluppo;
logistica e distribuzione;
manufacturing;
afferenti ai seguenti settori produttivi:
ICT legata alla realizzazione di software, servizi informatici, piattaforme di intermediazione, creazione di contenuti digitali, data centres, telecomunicazioni;
servizi professionali legati all’ingegneria;
metalmeccanica legata a industria 4.0, ingegneria, consulenza tecnologica o per la digitalizzazione, macchinari, impianti e attrezzature industriali;
scienze della vita legate al biofarmaceutico, e alle apparecchiature e dispositivi medicali;
agroalimentare legato all’alimentare innovativo;
logistica.
Le iniziative agevolabili devono inoltre:
comportare un impatto occupazionale pari ad almeno dieci nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato;
prevedere un investimento minimo di 5 milioni di euro in un nuovo stabilimento o nell’adeguamento o recupero di uno stabilimento esistente;
aumentare la capacità competitiva delle imprese e delle filiere di interesse regionale, anche con riferimento ai mercati esteri;
introdurre nuovi prodotti o nuovi servizi, oppure nuovi metodi per produrli distribuirli o usarli;
migliorare le performance ambientali dell’impresa quali:
l’ottimizzazione dei consumi energetici;
la riduzione del fabbisogno di energia primaria;
la limitazione delle emissioni inquinanti;
l’ottimizzazione del consumo di acqua;
la limitazione della produzione di rifiuti;
l’ottenimento di elevati livelli di salubrità del luogo di lavoro;
gli standard di efficienza energetica devono essere conseguiti mediante investimenti realizzati in proprio o tramite Energy Service Company.
I progetti devono inoltre, prevedere almeno due impegni di responsabilità sociale e ambientale tra i seguenti:
assumere a tempo indeterminato una percentuale, non inferiore al 30%, di personale da impiegare nella realizzazione dell’iniziativa quali lavoratori disoccupati, o percettori di trattamenti di integrazione salariale;
avviare, qualora non già avviati, progetti strutturati di Smart Working, adottando modelli di lavoro che introducono flessibilità di luogo, orario e promuovendo la responsabilizzazione sui risultati;
avviare, qualora non già avviati, progetti di mobilità sostenibile volti a ridurre l’impatto ambientale anche prodotto dai dipendenti durante gli spostamenti compresi quelli tra casa e luogo di lavoro;
dotarsi di un piano di welfare aziendale.
SPESE AMMISSIBILI
Sono ammissibili le spese relative a:
investimenti relativi a costi in attivi materiali, immateriali, costi salariali e costi per la realizzazione di opere edili, realizzati in zone assistite ed in zone non assistite a finalità regionale;
spese in de minimis (costi per servizi di consulenza esterna, finalizzate all’avvio dei nuovi insediamenti, ovvero all’ampliamento o alla riconversione nonché i progetti di tutela ambientale, comprese le spese inerenti all’eventuale redazione del business plan, spese di pubblicità e attività promozionali, anche attraverso siti di e-commerce, legate all’iniziativa; spese connesse all’attività di certificazione della spesa; affitto di immobili);
investimenti in progetti di tutela ambientale destinati all’attività produttiva esclusivamente per autoconsumo, declinati in:
Investimenti in efficienza energetica diversi da quelli relativi agli edifici;
investimenti in efficienza energetica relativi agli edifici;
investimenti volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili, di idrogeno rinnovabile e di cogenerazione ad alto rendimento (rientrano le spese per impianto fotovoltaico);
investimenti in studi e servizi di consulenza in materia di tutela dell’ambiente e di energia.
DOTAZIONE FINANZIARIA
Il bando prevede uno stanziamento complessivo di 500.000 euro per l’annualità 2025.
DETTAGLIO AGEVOLAZIONE
L’importo massimo di aiuto e la percentuale di contributo a fondo perduto variano in base alla provincia di appartenenza e alla dimensione dell’impresa.
Investimento minimo richiesto: 5 milioni di euro.
Vincolo di destinazione: almeno 7 anni.
Il bando consente di scegliere tra il regime "de minimis" e quello di esenzione in base alla tipologia di spesa e alle caratteristiche dell’investimento.
PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Le imprese interessate devono presentare una sola domanda di incentivo e contestuale manifestazione di interesse, dalle ore 09.00 di lunedì 10 febbraio 2025 alle ore 16.00 di venerdì 9 maggio 2025.
Valutazione "a sportello" secondo l’ordine cronologico di presentazione.
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Ricordiamo che per i contributi a partire da euro 10.000, i beneficiari hanno l’obbligo di pubblicare le informazioni concernenti e concessioni di finanziamenti pubblici erogati nell’esercizio finanziario precedente come stabilito nei commi da 125 a 129 dell'articolo 1 della legge 4 agosto 2017, n. 124, così come modificata dal D.L. n. 34/2019, convertito con Legge n.58/201914.
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